Nuovi orizzonti per l’attività estimativa
L’ESTIMO resta alla base per lo svolgimento della professione del perito Rami Elementari. Uno strumento per affermare, nella relazione con compagnie e clienti, l’importanza della capacità di quantificare il valore dei beni e stabilire stime anche in ambiti e terreni ancora da esplorare.
Sull’attività del perito Rami elementari si è scritto molto, ma forse non abbastanza. Quali sono le peculiarità di questa figura, le difficoltà che incontra, i nuovi sbocchi professionali?
Alla base vi l’estimo. In rete si trovano varie definizioni di questa parola. Il professor Ciro Ciufolini, che ha scritto diversi libri sull’argomento, così lo definiva:
L’estimo è quella disciplina che insegna a prevedere il valore economico di un bene in relazione al tempo a luogo e per soddisfare determinati scopi pratici.
L’attività estimativa riguarda i beni più disparati e, spesso, porta su terreni davvero inesplorati. Negli ultimi anni, ci si è ad esempio imbattuti in nuovi impianti, non esistenti in passato. Tra questi possiamo sicuramente annoverare gli impianti fotovoltaici. Il sistema di incentivazione relativo a tale settore è stato introdotto in Italia nel 2005. L’ultimo Conto Energia, Il quinto, è del 2012. Il conto Energia ha cessato di applicarsi il 6 luglio 2013 (come da delibera 250/2013/R/EFR dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas). Vista la dinamicità del settore, l’attività estimativa è risultata quanto mai complessa. I costi di installazione di questi impianti hanno avuto, nel tempo, un’importante decremento, alla luce della diminuzione dei costi dei materiali. I pannelli hanno rendimenti sempre migliori, a dispetto di una consistente riduzione del prezzo di acquisto. Stesso discorso vale per gli inverter e per altre componenti.
Qualora esistente anche la copertura per i danni da mancata produzione, il primo documento da acquisire è il contratto stipulato con il GSE (Gestione Servizi Energetici). Su tale documento sarà possibile individuare gli incentivi concordati ed il prezzo di vendita. La determinazione della perdita di produzione causata dal sinistro è disciplinata in modo diverso dalle polizze. In genere il danno è dato dalla differenza tra l’energia media giornaliera prodotta dall’impianto nello stesso periodo dell’anno precedente e la media giornaliera prodotta nei giorni successivi al sinistro. Questo valore, moltiplicato per i giorni del fermo (o della parziale produzione), per il valore dell’ incentivo (se previsto) e per il prezzo di vendita, porta alla perdita subita.
Aprirsi a nuovi settori
Quello appena citato è solo uno dei tanti settori in cui il perito si è dovuto cimentare negli ultimi anni. Esistono anche altri ambiti inesplorati; molti ancora ne nasceranno. È bene, quindi, farsi trovare pronti alle nuove sfide, senza mai dimenticare di inserire nella valigetta lo strumento principale: che resta in ogni caso, appunto, l’estimo.
In questo particolare periodo storico, alla luce della costante contrazione del numero di sinistri, è inoltre quanto mai opportuno che il perito allarghi i propri orizzonti e guardi anche ad altri settori. In passato le competenze del perito Rami Elementari sono state messe a disposizione anche di altre Autorità. E’ a conoscenza di tutti, ad esempio, l’apporto della rete peritale all’evento catastrofale che interessò l’Aquila il 6 aprile 2009. In quel caso la collaborazione con la Protezione Civile fu determinante, poiché il mandato ricevuto fu quello della verifica della congruità delle richieste e delle stime redatte da altri organi.
Purtroppo la terra ha continuato a tremare, e il 24 agosto 2016 ha portato ulteriori distruzioni e perdite di vite. Le calamità provocano tanto dolore e producono anche tante speculazioni. Per il dolore il perito può fare ben poco, ma per il resto, con la propria esperienza e attraverso la disciplina dell’estimo, può contribuire a ridare speranza e forza di andare avanti alle persone che, davanti a sé, vedono solo montagne insormontabili.